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venerdì 1 aprile 2016

Un impianto ... da valutare bene !

Forse qualcuno potrebbe obiettare che non mi sono mai occupato direttamente della politica e delle sue scelte, forse qualcuno ancora potrebbe ricordarmi che vivo lontano dal mio paese ormai da decenni e che non posso conoscerne tutte le problematiche  intrinseche. Forse avranno anche ragione, ma mi dovranno pur concedere un breve e doveroso commento sulla delicata e scottante questione dell’impianto di recupero di rifiuti, che dovrebbe ricadere sul territorio  di Francavilla in Sinni.





So già che gli Amministratori locali, della cui buona fede e professionalità non ho dubbi, stanno premurandosi di fornire tutte le informazioni del caso, rassicurando la popolazione locale  sulle finalità dell’impianto. Già la definizione “impianto di recupero”  di rifiuti non pericolosi dovrebbe essere confortante, come si legge all’art. 183, comma 1, lettera t) del Dlgs 152/2006 che lo definisce come ”qualsiasi operazione il cui principale risultato sia di permettere ai rifiuti di svolgere un ruolo utile…”, ovvero con la finalità ultima del risparmio di materia, mediante il riutilizzo, il riciclaggio, il recupero di energia e di altro.
E fin qui ci siamo. I problemi cominciano a comparire, quando in una nota del Comune (di cui ho avuto uno stralcio, che credo sia corrispondente) si specifica che “per altre frazioni si prevede di effettuare meramente operazioni di stoccaggio temporaneo in modo da costituire riferimento logistico per l’area territoriale per il successivo trasferimento in impianti e/o siti adeguati allo smaltimento e il recupero”, come ad ammettere che almeno temporaneamente presso il locale impianto saranno presenti rifiuti speciali o pericolosi, che dovranno essere trasferiti e smaltiti altrove. Quindi rifiuti pericolosi di che natura? di che provenienza? presenti in situ per quale durata? da smaltire presso quali altri siti adeguati? con quali mezzi? Rifiuti che comunque avranno il tempo necessario di contaminare l’ambiente e  mettere a rischio la salute pubblica e che una volta che saranno stati finalmente trasferiti, potranno essere sostituiti  “temporaneamente” da altri rifiuti pericolosi in attesa a loro volta dello stesso processo e così via. E ciò non mi convince! Tutto questo senza dimenticare, che i fatti di cronaca nazionale ci insegnano come intorno ai rifiuti  si aggirano personaggi lindi e meno lindi, affaristi di ogni genere,   non proprio interessati al bene comune. 
            Ripeto, forse per me che da decenni ormai vivo lontano dal paese natìo il problema si pone relativamente, ma per voi Amministratori locali, che vivete a Francavilla con le vostre famiglie, con i vostri figli, con i vostri genitori e i vostri nipoti, prima di prendere una decisione definitiva è opportuno riflettere … 28, 29, 30 e perché no … 31 volte su quello che sia giusto fare o non fare, nell’interesse  dell’ambiente e della salute dei compaesani.
                                                                                      
                                                                                                                                      Nicola Vitola

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