INTOSSICAZIONI ACUTE
NELLA PRATICA CLINICA
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Nel presente volume vengono riportate le nozioni
base sulle 30 più frequenti intossicazioni acute, con particolare attenzione a quelle dovute a farmaci, che,
come dimostrano recenti studi epidemiologici, sono di gran lunga la maggior
causa di accesso in Pronto Soccorso per avvelenamento. Per ogni xenobiotico
viene riportata una scheda, in cui sono indicati i principi di fisiopatologia,
la clinica, le indicazioni diagnostiche ed i fondamenti di terapia.
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RAPIDA INTERPRETAZIONE DELL'EGA
- II Edizione
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Come interpretare i dati dell'emogasanalisi in maniera rapida ed esaustiva, senza ingiustificati timori ad affrontare una materia a priori ritenuta, a torto o ragione, complessa.
Il libro fornisce le nozioni essenziali utili allo studio dell’EGA, in modo che possano essere facilmente fruibili, ma anche di stimolo per un successivo approfondimento, magari senza quei timori ad affrontare una materia a priori ritenuta, a torto o ragione, complessa.
Vengono esaminate le varie fasi, dal prelievo alla interpretazione dei dati, in un linguaggio snello e conciso, con l'utilizzazione di diagrammi e delle relative didascalie di facile lettura.
La corretta interpretazione dell'emogasanalisi (EGA) rappresenta un cardine della gestione del paziente critico. Esso ci fornisce una serie di elementi che, se ban valutati e incrociati con l'anamnesi, con la clinica e con i dati strumentali, permettono di individuare precocemente eventuali gravi alterazioni dell'omeostasi del paziente.
L'interpretazione dell'emogasanalisi comunque non è sempre semplice, soprattutto perché bisogna considerare che solo alcuni dei parametri sono direttamente misurati, mentre altri, la maggior parte, sono derivati attraverso formule matematiche non sempre facilmente deducibili.
Il libro del dott. Nicola M. Vitola "RAPIDA INTERPRETAZIONE DELL'EGA - L'emogasanalisi in 4 step" ha il merito di presentare in maniera semplice e facilmente comprensibile gli elementi più importanti e alla base della corretta definizione dell'equilibrio acido-base ed elettrolitico. Attraverso una veste grafica snella, vengono fornite le nozioni essenziali utili allo studio dell'EGA, in modo che possano essere facilmente fruibili, ma anche di stimolo per un successivo approfondimento, magari senza quei timori ad affrontare una materia a priori ritenuta, a torto o ragione, complessa.
Il libro, rivolto a medici ed infermieri desiderosi di addentrarsi nei meandri di tale materia, è articolato in 4 step, che analizzano la tecnica del prelievo arterioso, la fase analitica, la definizione dei parametri emogasanalitici, la lettura dell'equilibrio acido-base. Il testo è arricchito da diagrammi e dalle relative didascalie e non mancano alcuni esempi pratici, la cui interpretazione sarà di aiuto a mettere a fuoco gli elementi trattati.
L'autore è Dirigente Medico della Struttura Complessa di Medicina d'Urgenza e Pronto Soccorso del Dipartimento di Area Critica dell'A.O.U. di Salerno, III livello della rete dell' Emergenza.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------APPROCCIO AI DISORDINI DELL'EAB
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Vengono presentati in maniera semplice e facilmente comprensibile gli elementi più importanti sulla corretta definizione dell’equilibrio acido-base. Sono particolarmente evidenziati i percorsi efficaci per l’individuazione dei disordini semplici e misti e tutte quelle nozioni essenziali, utili ad orientarsi al loro interno.
Il manuale si rivolge soprattutto a chi si avvicina alle problematiche dell’equilibrio acido-base, fornendo uno strumento di rapida consultazione
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SCHEDA DI DIMISSIONE OSPEDALIERA
E DRG IN AREA MEDICA
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Le diagnosi e le procedure, riportate sulla Scheda di Dimissione Ospedaliera (SDO), sono codificate secondo la ICD-9-CM (International Classification of Diseases - 9th revision - Clinical Modification), che contiene oltre undicimila codici finali di diagnosi e oltre 3 mila codici finali di procedure. In tale vastità di dati, il medico può talora sperdersi nella ricerca del codice appropriato, determinando così errori a cascata che possono compromettere le informazioni finali. Da qui la volontà di pubblicare questo sintetico volume, rivolto essenzialmente ai medici dell’area medica, riportando le procedure e le diagnosi di più comune uso, con l’auspicio di costituire uno strumento di facile e rapida consultazione.
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DIARIO DI GUERRA - II Edizione di Giuseppe Iannuzzi
A cura di Nicola M. Vitola
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DIARIO DI GUERRA. Nel centenario dell'entrata in guerra dell'Italia, la sconvolgente testimonianza di un giovane poco più che ventenne, cronista di sofferenze sovrumane, tra notti insonni ed assalti alla baionetta.
"Diario di Guerra" è tratto dal libretto personale di Giuseppe Iannuzzi, un fante poco più che ventenne deceduto durante la Prima Guerra Mondiale. Il ricordo delle ore di fuoco descritte riesce umanamente insopportabile. Si gioca continuamente con la morte, si lancia un grido di aiuto, si affrontano scene apocalittiche. Il fucile arroventato fra le mani, il rimbombo nelle valli, la montagna che si illumina e trema e le buche che si formano intorno dopo le cannonate del nemico e in cui entrerebbe un’ intera compagnia di soldati. Tutto questo gli fa esclamare: “ma dove mi trovo?”.
Il soldato di leva Giuseppe Iannuzzi, classe 1895, distretto militare di Potenza, chiamato alle armi per mobilitazione col R. D. del 22 Maggio 1915, giunge in territorio dichiarato in stato di guerra a metà ottobre dello stesso anno. L'impatto fu terribile, neppure un istante per poter pensare ai morti, ai feriti, alle proprie ferite, bisognava resistere, attaccare e trovare l'attimo per guardare l'orologio, per seguire i tempi della guerra e trasformarsi in un cronista, creando una memoria con un distacco che in quelle situazioni pareva inverosimile.
Il libro "DIARIO DI GUERRA - Il primo conflitto mondiale con gli occhi di un ventenne", curato nella sua edizione da Nicola M. Vitola, con la presenzione del giornalista e scrittore Mario Trufelli e dello storico Piero Sorrentino, narra la vicenda personale dell'autore e dei suoi compagni, sempre in bilico tra la vita e la morte.
Il ricordo delle ore di fuoco descritte riesce umanamente insopportabile. Si gioca continuamente con la morte, si lancia un grido di aiuto, si affrontano scene apocalittiche. Il fucile arroventato fra le mani, il rimbombo nelle valli, la montagna che si illumina e trema e le buche che si formano intorno dopo le cannonate del nemico e in cui entrerebbe un'intera compagnia di soldati. Tutto questo gli fa esclamare: "ma dove mi trovo?".
I suoi vent'anni nei momenti di paura, lo portano anche a sognare, a scrivere e a riportare sonetti, canzoni e poesie, pensando alle donne belle, a quelle che sanno amare e a quelle che sanno tradire. Lui si rifugiava nella poesia, pensava alla vita anche se la morte gli stava accanto, perché voleva vivere, voleva tornare alla normalità, considerando la realtà che lo circondava un incubo. "Io parto, ma non torno più - aveva confidato tra le lacrime ad alcuni amici prima di ripartire dopo l'ultima breve licenza goduta - dove vado è l'inferno. Voi non potete neanche immaginarlo".
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I PROVERBI DI NONNA MENA di Gerardina Venutolo
A cura di Nicola M. Vitola
Prefazione
Castelnuovo di Conza è un paese situato in provincia di Salerno nell’alta valle del Sele, confinante con i territori di Avellino e Potenza, epicentro del terribile terremoto del 23 novembre 1980, che tanti lutti ha cagionato in ogni famiglia. È qui, in queste aspre terre
crogiolo di culture, che è nata e vissuta Filomena Carlucci (1923 - 2015), per tutti nonna Mena, coniugata con Pietro Venutolo. È qui che ella ha avuto modo di assimilare e coltivare quelle massime di saggezza popolare risalenti alla notte dei tempi, che ne caratterizzeranno l’esistenza, con il pregio di aver saputo tramandarle alle successive generazioni, sotto forma di tradizione orale di una sorta di religione laica da salvaguardare nel tempo ad emblema e simbolo della rappresentazione collettiva.
I proverbi affondano le loro radici nell’anima e nella storia di un popolo, come frutto di un patrimonio di vita vissuta, da affidare a quanti ancora sapranno da essi trarne spunti per appropriate riflessioni.
Un merito particolare spetta di dovere all’autrice Gerardina Venutolo, figlia di Filomena, la quale, coadiuvata dalle sorelle e dai fratelli, con ostinata determinazione manifestata nel corso degli anni, ha voluto riportare in questo volume quanto appreso dalla madre, recuperando anche a scopo antropologico quei detti spontanei e peculiari, che irrimediabilmente si sarebbero dissolti nella nebbia della memoria. L’autrice inoltre con la presente raccolta garantisce alle future generazioni di Castelnuovo un documentato inventario del dialetto dei padri, a salvaguardia del locale patrimonio linguistico.
Rinnovati e sentiti ringraziamenti vanno allo scrittore dialettale Filippo Di Giacomo per la fattiva collaborazione; alla Prof.ssa Patrizia Del Puente, docente di Glottologia e Linguistica presso l’Università degli Studi di Basilicata, per il prezioso ed indispensabile intervento di risistemazione fonematica, grammaticale e morfologica delle espressioni dialettali; a Ferdinando Mirizzi, professore ordinario di Discipline demoetnoantropologiche presso l’Università degli Studi della Basilicata, Dipartimento di Culture Europee e del Mediterraneo: Architettura, Ambiente, Patrimoni Culturali (DiCEM), per la pronta disponibilità dimostrata nell’accogliere il presente volume.
Lo scrittore Filippo Di Giacomo, da anni impegnato ad esprimere i propri sentimenti con il dialetto, per i suoi meriti letterari e per i diversi riconoscimenti a livello nazionale, può essere a ragione inserito nel solco della tradizione dei grandi poeti e scrittori dialettali meridionali. Il dialetto è la lingua dell’anima, con la quale il nostro Paese, così regionale, provinciale e municipale, riesce ancora a dire le cose più vere e più vive, nel linguaggio comune delle genti che più lo conservano e in quello dei poeti e degli scrittori che si sforzano di tramandarlo.
La Prof.ssa Patrizia Del Puente, docente di Glottologia e Linguistica presso l’Università degli Studi di Basilicata, è stata ideatrice e referente del progetto A.L.Ba. (Atlante Linguistico della Basilicata), opera faraonica, che ha avuto l’ambizione di raccogliere e salvaguardare il patrimonio linguistico lucano, mediante il recupero di tutti i 131 dialetti della regione. Il progetto, nato nel 2007, ha portato la Basilicata all’attenzione internazionale. I dati di A.L.Ba. hanno consentito di avanzare nuove interpretazioni su problematiche centrali nella discussione dialettologica. I dialetti rappresentati, con le loro assemblate differenze, forniscono un quadro meravigliosamente policromatico e particolarmente avvincente. Nel 2018, il progetto A.L.Ba. è diventato ‘Centro Internazionale di Dialettologia’, unico organismo di questo tipo in Europa, nel cui comitato tecnico-scientifico sono poi afferite le Università di Palermo, di Pisa, di Oxford e di Cambridge.
Ferdinando Mirizzi è professore ordinario di Discipline demoetnoantropologiche presso l’Università degli Studi della Basilicata, Dipartimento di Culture Europee e del Mediterraneo: Architettura, Ambiente, Patrimoni Culturali (DiCEM), di cui è stato direttore dal 2012 al 2020. Fa parte del collegio docenti del Dottorato di Ricerca in “Cities and Landscapes: Architecture, Archaeology, Cultural Heritage, History And Resources”. È presidente della Società Italiana di Antropologia Culturale (SIAC) e, inoltre, dell’ Osservatorio Scientifico Regionale "Edward C. Banfield" per la salvaguardia del patrimonio etno-antropologico della Basilicata, istituito con L.R. 24/03/2010 n. 8, e del Comitato Tecnico Scientifico del Museo della Cultura Arbëreshe di San Paolo Albanese (Pz). È componente del Consiglio Scientifico presso l’Istituto Centrale per i Patrimoni Immateriali, ha fatto parte del Comitato Tecnico Scientifico per la redazione delle Linee Guida finalizzate alla progettazione del Museo Demoetnoantropologico dei Sassi a Matera ed è socio fondatore del Centro Internazionale di Ricerca e Studi sul Carnevale, la Maschera e la Satira. È direttore responsabile della rivista “Archivio di Etnografia”.
Nicola M. Vitola
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IL MIO PAESE di Maria Vittoria Iannuzzi
A cura di Nicola M. Vitola
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Il libro riporta la vita di tutti i giorni della comunità di un piccolo paese del meridione d’Italia, Vaglio Basilicata, attraverso gli occhi di una ragazza prima e di una donna matura poi, percorrendo gli accadimenti verificatisi nel trascorrere dei decenni del secolo scorso. Commovente e toccante in alcuni tratti, costituisce la testimonianza sentita di un mondo antico, ormai scomparso come la gran parte dei suoi protagonisti.
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LA COSTIERA AMALFITANA: DA SALERNO A POSITANO
"IL GIORNO DEL GIUDIZIO, PER QUEGLI AMALFITANI CHE ANDRANNO IN PARADISO, SARA' UN GIORNO COME GLI ALTRI" (Renato Fucini, 1878).
Il libro ha raccolto grande successo e le copie pubblicate sono state rapidamente vendute, tanto che ad oggi il volume è pressoché introvabile. Chi fosse tuttora interessato può fare un tentativo presso il Gruppo Editoriale L'Espresso o cercando informazioni sul sito ilmiolibro.it
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