DIALETTI A CONFRONTO
Poesia e cultura Lucana e Salernitana
Recentemente presso la sede dell’Associazione Lucana “Giustino Fortunato” di Salerno, è stato presentato il volume “Dialetti a confronto: poesia e cultura Lucana e Salernitana”, curato nelle sua edizione dal Presidente dell’Associazione Rocco Risolia. Erano presenti in qualità di relatori la Prof.ssa Patrizia Del Puente, Docente di Glottologia e Linguistica presso l’Università degli Studi di Basilicata e il Prof. emerito Francesco D’Episcopo, già docente di Letteratura Italiana presso l’Università degli Studi Federico II di Napoli.
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Per i saluti istituzionali, rilevanti le presenze della Prof.ssa Eva Avossa, Vice Sindaco del Comune di Salerno e della Dott.ssa Anna Scalise, Sindaco del comune di Ruoti, della provincia di Potenza. L’incontro, moderato dal giornalista Aldo Bianchini, è stato allietato dalle esibizioni del Gruppo Folcloristico - Associazione Culturale “Miss 48” di Ruoti ed ha visto la partecipazione dell’Avv. Paolo Carbone di Salerno, primo Presidente e fondatore dello stesso sodalizio salernitano, nonché la presenza di alcuni poeti lucani e salernitani, che hanno declamato le proprie poesie in vernacolo, ricevendo calorosi applausi dal folto pubblico presente in sala.
Il volume è stato portato a compimento dopo quattro anni dall’incontro culturale sui dialetti, che si tenne sempre presso la sede dell’Associazione nel febbraio 2015, manifestazione organizzata in collaborazione con l’Associazione socio-culturale “Donne 99” di Tito, magistralmente presieduta dalla poetessa e scrittrice Luisa Salvia. Nel testo si trova di tutto, dialetti a confronto, storia delle tradizioni, notizie storiche, ricette, proverbi, in una sorta di enciclopedia, che unisce due patrie, quella della partenza dai propri paesi di origine e quella dell’accoglienza, rappresentata dalla ridente città di Salerno. “In origine – specifica Rocco Risolia - doveva essere un semplice opuscolo di raccolta delle poesie declamate durante quell’incontro del 2015, poi progressivamente è diventato un corposo volume di 450 pagine, che non ha la pretesa di essere esposto nelle librerie, in quanto si tratta di un modesto lavoro, per rendere omaggio alla cultura innanzitutto, poi alla regione Basilicata e alla provincia di Salerno. In esso sono confluite poesie dialettali, storia, cultura, gastronomia, proverbi e anche approfondimenti sui tre capoluoghi di provincia. Si fa ricorso al linguaggio nella forma più appropriata ed originale, spontanea ed autentica: quella del dialetto, la lingua dei padri e del cuore, per esprimere sentimenti, stati d’animo, emozioni.”
Aggiunge il Prof D’Episcopo: “Un giorno chiesi ad un illustre cattedratico tedesco che cosa ne facesse delle molte lingue che conosceva. Le sue risposte furono filologicamente ineccepibili ma, alla fine, non potei fare a meno di domandargli quale fosse la sua lingua dell’anima ed egli mi rispose: il dialetto, non potendo giustamente non aggiungere che essa era anche la lingua del corpo. Lingua corporale e spirituale, dunque, con la quale il nostro Paese, così regionale, provinciale, municipale, riesce ancora a dire le cose più vere e più vive, nel linguaggio comune degli analfabeti e degli emigrati, che più lo conservano e in quello dei poeti, degli scrittori, che si sforzano di tramandarlo.”
In questo clima di recupero dei dialetti e della cultura popolare in genere, spicca l’opera e l’attività della prof.ssa Patrizia Del Puente, docente di Glottologia e Linguistica presso l’Università degli Studi di Basilicata, ricercatrice, ideatrice e referente del progetto A.L.BA., opera faraonica, una sorta di atlante linguistico della Basilicata, che si propone di recuperare tutti i 131 dialetti e forse più della regione, da raccogliere in quindici volumi, di cui quattro già pubblicati. “Andare in Basilicata - tiene a precisare la professoressa – considerata un po’ la Cenerentola in ambito linguistico, è stata per me una bella sfida. E così ho creato il progetto A.L.BA., ovvero l’Atlante Linguistico della Basilicata. Progetto che è nato fra il 2006 e il 2007 ed oggi è una realtà fortissima, che ha portato la Basilicata all’attenzione internazionale. Io in tutto questo ho fatto solo conoscere i dialetti della Basilicata. I dialetti rappresentati con le loro differenze assemblate danno un quadro meravigliosamente policromatico, particolarmente interessante. Dal 22 marzo del 2018 - continua la professoressa, non senza una punta di orgoglio – grazie anche ad un intervento della Regione, da progetto A.L.BA. siamo diventati ‘Centro Interuniversitario di Ricerca in Dialettologia’, unico organismo di questo tipo al momento in Europa. Nel nostro comitato tecnico-scientifico sono afferite le Università di Palermo, di Pisa, di Oxford e di Cambridge. Queste quattro Università compongono con noi il Centro menzionato, effettivamente all’avanguardia da tutti i punti di vista, grazie anche all’impegno e alla passione dei lucani.”
L’emblema più rappresentativo di questo connubio tra le tre province di Salerno, Potenza e Matera nella loro espressione culturale più alta, che il presidente Risolia ha voluto raccogliere nel suo volume, può essere considerato il poeta salernitano Alfonso Gatto, grande amico tra l’altro del lucano Leonardo Sinisgalli. E proprio Alfonso Gatto ha scritto alcune delle pagine più straordinarie sulla Basilicata nel suo famoso “Viaggio in Lucania”, quando infine scopre Matera, quest’anno Capitale Europea della Cultura, e quando invita il poeta e regista Pier Paolo Pasolini a girare il suo film “Il Vangelo secondo Matteo” proprio a Matera, nel suo fantastico scenario, il “miglior film su Cristo” come ebbe a dichiarare successivamente l’altro illustre regista Martin Scorsese.
Nicola M. Vitola
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