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martedì 6 gennaio 2015

Il Santuario di Anglona

Il Santuario di AnglonaAl visitatore che percorre l’attuale Sinnica nella Lucania jonica sarà sufficiente effettuare una breve deviazione per addentrarsi in quel “paesaggio lunare” (così definito da Carlo Levi), tanto brullo ed aspro...






e ricco di precipizi e valli scavate nell’argilla bianca dalle erosioni delle acque, per poi risalire ancora per pochi chilometri al pianoro di un colle sito tra il fiume Agri ed il Sinni e scoprire come d’incanto una delle più belle meraviglie dell’Italia meridionale: il Santuario di Santa Maria di Anglona.
    Il Santuario, Cattedrale dalle origini, è monumento nazionale dal 1931 per i suoi pregi artistici ed è il luogo di culto più significativo della Diocesi di Tursi-Lagonegro. E’ stato elevato a Pontificia Basilica Minore dal Santo Padre Giovanni Paolo II, il 17 maggio 1999, a ricordo del Sinodo dei Vescovi ed è meta privilegiata di pellegrinaggi fin dal XV secolo.
  L’edificio sopravvive isolato da ogni contesto abitativo ed è l’unica testimonianza dell’esistenza dell’ormai scomparsa città di Anglona, la più considerevole di quest’area durante il Medio Evo. 
    Man mano che si procede all’interno, l’elemento che attrae immediatamente il visitatore è una splendida serie di affreschi che conservano quasi integro un ciclo di storie del Vecchio Testamento sulla parete destra della navata centrale e frammenti del Nuovo sulla parete opposta.  Ancora oggi, nel Santuario di Santa Maria di Anglona si respira quella cultura multietnica che per secoli caratterizzò le regioni meridionali d’Italia

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