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martedì 29 ottobre 2019

PER QUALCHE CENTIMETRO IN PIU'

   Tutti teniamo alla nostra salute e giustamente ci allarmiamo per problemi più o meno seri, che possono insorgere e che vanno ad alterare il nostro equilibrio psico-fisico. A dispetto di ciò, scarsa preoccupazione desta ancora la misurazione della circonferenza vita, indice prezioso di uno stato di sovrappeso e delle sue possibili complicanze. La rilevazione di questa misura è...




sostanzialmente semplice e viene effettuata in posizione eretta e senza indumenti, nella parte più stretta dell’addome, a circa metà tra la cresta iliaca (la sporgenza anteriore alta del bacino) e il margine inferiore della gabbia toracica. Si stima che valori della circonferenza vita pari o superiori a 88 cm nella donna e a 102 cm nell'uomo siano fortemente associati a un aumento del rischio di numerose malattie. Ciò è dovuto al fatto che la circonferenza vita rappresenta un valido indice della distribuzione del tessuto adiposo in sede viscerale, aspetto considerato ancor più significativo della stessa quantità assoluta di massa grassa nello sviluppo di patologie metaboliche e cardiovascolari. La diffusione di questo disordine ha ormai raggiunto un carattere epidemico in numerosi paesi occidentali. Le cause principali sono da ricercarsi soprattutto nelle abitudini alimentari contraddistinte da un consumo eccessivo di cibi marcatamente calorici e nella sedentarietà.
   Altamente correlato alla circonferenza della vita è l’Indice di Massa Corporea (BMI), facilmente calcolabile, rapportando il peso con l’altezza: peso in Kg/altezza in metri al quadrato. In un soggetto normopeso, questo indice dà un risultato tra 18,5 e 25. Se il BMI è superiore a 25 si parla di sovrappeso e obesità. Entrambi gli indici, la circonferenza vita e il BMI, sono considerati i più rappresentativi per la presenza di grasso corporeo in eccesso.
   L'eccesso di grasso corporeo può essere di vario grado. Il grado più lieve viene classificato come sovrappeso. Seguono l'obesità moderata e l'obesità grave. Il rischio per la salute diviene più concreto e cresce sensibilmente con l'aumentare del peso. Quantità eccessive di grasso corporeo costituiscono un pericolo per la salute, soprattutto per il rischio di insorgenza di malattie, quali la cardiopatia coronarica, il diabete, l'ipertensione, alcuni tipi di cancro e ancora per il rischio di insufficienza respiratoria con quadri di apnee notturne, oltre alle conseguenze meccaniche provocate dal sovraccarico sulle articolazioni, come la colonna vertebrale, le ginocchia, le anche. L’eccesso ponderale può prefigurare inoltre l’insorgenza della famigerata “Sindrome Metabolica”, preludio di gravi rischi per la salute e caratterizzata dalla copresenza di obesità centrale (circonferenza vita, ripeto, superiore a 102 cm nell’uomo e a 88 cm nelle donne), diabete, ipertensione, alterazione dei grassi nel sangue, che tutt’insieme costituiscono il temibile “Deadly Quartet”, il quartetto mortale assolutamente da evitare.
   Attenzione allora a quei centimetri in più rilevati alla misurazione della circonferenza vita, ricordandoci che l’obesità è una malattia e non una scelta, che l’obesità è fortemente associata ad incremento della mortalità, che dimagrire è sì importante per motivi estetici, ma soprattutto a salvaguardia della propria salute.
   Il trattamento principale dell’obesità è la prevenzione, adottando stili di vita sani con un’adeguata attività fisica e rivolgendosi al proprio nutrizionista per perseguire un’alimentazione corretta, per controllare il proprio peso ed evitare che superi i livelli a rischio.
   Pertanto, al di là di tutte le complesse valutazioni specialistiche che possono essere eseguite nei casi particolari, monitorare il peso corporeo tramite il controllo del proprio BMI e della circonferenza vita, costituisce ancora il modo più pratico e utile per valutare se ci sono problemi per la nostra salute.                                                                                 
                                                                                                    dott. Nicola M. Vitola





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