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lunedì 16 maggio 2016

Francavilla: origini e sviluppo

L'isola di Taso non è
sotto alcun aspetto bella
né desiderabile, né amabile,
come la terra bagnata
dalle correnti del Sinni.

Archiloco, framm.22


   Nel 1989 Francavilla sul Sinni ha celebrato il 550° anniversario della sua nascita giuridica. Il nome comparve infatti per la prima volta nel documento del 13 gennaio 1439, che conteneva i Capitoli di libertà concessi dai monaci della Certosa di San Nicola ai loro vassalli residenti nella “Villa Franca”. L’ordine conventuale dei Certosini, allo scopo di recuperare...





a coltura l’ampio territorio acquisito, liberò infatti i coloni dal peso fiscale e li rese compartecipi della proprietà fondiaria attraverso un usufrutto o tributo annuo, tale da consentire un margine di garantita sopravvivenza (2). “Fuit per dictum monasterium quoddam casale, nominatum Francavilla, francum et burgensaticum”. I vassalli del monastero di San Nicola di Francavilla non avevano alcun obbligo di prestare angarie e parangarie, ovvero prestazioni personali nei confronti del feudatario. Questa condizione non servile poneva il centro rurale in un ambiente sicuramente nuovo nella zona. I vassalli ricevevano dal monastero i mezzi per coltivare la terra e tutto ciò che occorreva per il buon andamento dell’azienda (3). La Certosa di San Nicola era stata fondata alla fine del 1300 dai monaci giunti nel feudo loro assegnato da Venceslao Sanseverino, conte di Tricarico e Chiaromonte e così il secolo XIV, che si era aperto nei feudi dei Sanseverino con la costruzione della certosa di Padula nella valle di Diano, si chiudeva con la costruzione della Certosa di san Nicola nella media valle del Sinni(3).
Il paese, cresciuto nei secoli succesivi, è rimasto sotto il controllo della baronia monastica fino al 1806,anno dell’eversione delle leggi feudali da parte di Gioacchino Murat (2). In seguito ha partecipato in maniera diretta ai vari eventi che portarono alla costituzione dello Stato Italiano, per poi condividerne le alterne fortune.
Il comune di Francavilla sul Sinni, compreso nel Parco Nazionale del Pollino, è situato a 421 metri sul mare, ai piedi del monte Caramola e sulle sponde del fiume Sinni, che più a valle lambisce il castello di Favale, dove visse la giovane poetessa Isabella Morra  (1516-1546), che al fiume talora si rivolse nella speranza di una possibile sua liberazione (Quanto pregiar ti puoi, Siri mio amato,/della tua ricca e fortunata riva,/e de la terra che da te deriva/il nome, ch’al mio cor oggi è sì grato/…).
Le principali attività del paese sono l’agricoltura, il commercio e l’industria del legno. Quest’ultima vanta a Francavilla un’antica tradizione, data la lussureggiante vegetazione delle zone montane, ricca di boschi di faggi, cerri e abeti. Grazie a queste risorse il paese ha avuto nel corso del tempo diverse attività produttive di trasformazione e lavorazione del legname (2). Ed è stata la costante presenza nel tempo del legno a stimolare il lavoro di intaglio degli stessi monaci Certosini, le cui opere sono andate però perdute con la distruzione della Certosa, avvenuta tra il 1808 e 1812 per mano di Gioacchino Murat. Un esempio della maestria raggiunta è tuttavia ammirabile presso il Convento Francescano “SS.Trinità” di Baronissi in Salerno, dove nella Sacrestia sono conservati armadi in legno del 1648, intagliati e decorati con la famosa pazienza certosina e con fine senso artistico da Fra’ Innocenzo da Francavilla, tanto bravo  quanto poco conosciuto.
In questi ultimi anni il paese ha registrato un progressivo sviluppo. Gravitano infatti su Francavilla le frazioni e gli stessi Comuni limitrofi, situati a monte. La sua felice posizione topografica ha determinato una costante affluenza di popolazioni, che ne hanno fatto punto di riferimento e spesso meta di definitiva sistemazione(1).
   Linfa vitale del paese è da tempo la Scuola Elementare, per anni ubicata in locali di fortuna e dal 1959 presso l’ormai storico Edificio Scolastico.

A sfogliare le pagine della memoria riaffiorano alla mente tanti nomi, a tutti cari, di persone che hanno fatto la storia di Francavilla, anche semplicemente, per essere stati “bravi maestri” (4). Un segnale concreto che l’istituzione scolastica diede alla comunità di Francavilla nel campo dell’educazione e della diffusione della cultura fu la creazione del Centro di Lettura agli inizi degli anni sessanta, diretto in maniera lodevole dal maestro Carlo Vitola. Esperienza culturale che precorse i tempi, il Centro servì ad avviare gli alunni alla lettura di testi non scolastici, supportando con l’azione di consultazione e diffusione dei libri, le scarse possibilità economiche dei meno abbienti. Il Centro era frequentato non solo dagli alunni, ma anche da giovani e meno giovani, che trovavano modo di discutere delle problematiche economiche, politiche e sociali(4).

 Nicola Vitola


Bibliografia

1. Amatucci A.: “Attività economiche ed iniziative nel campo del lavoro in Francavilla”, Capuano Editrice, 1980.
2. Cortazzi Fortunato A.: “Struttura economica e scelte politiche a Francavilla sul Sinni”, Antonio Capuano Editrice, 1989.
3. Giganti A.: “Francavilla nella media valle del Sinni: origine di un microcosmo rurale del secolo XV”, Capuano Editore, 1997.
4. Scuola Elementare “A.Ciancia”, Francavilla sul Sinni, V A, V B, V C: “C’era una volta la scuola…”, Antonio Capuano Editrice, 2003.

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